Cosa è questa cosa?

Una piccola storia costruita attorno a tre semplici parole: Mah, Boh, No.

Recensione

Una piccola storia costruita attorno a tre semplici parole: Mah, Boh, No.

Un semplice albo che si avvicina al mondo dei silent book, rispettando una lineare coerenza narrativa, definita attorno a semplici e minimali disegni in grado di raccontare un onirico e surreale incontro tra un uomo e una sedia. Un incontro stranito, in cui il protagonista della vicenda dimostra di non sapere cosa sia quello strano oggetto con quattro gambe: prova a mangiarla, a giocarci, a girarla, senza però trovare una logica d’utilizzo, almeno sino al momento in cui…

In particolare di quello biondo e pestifero che lo disturba tutte le sere pizzicandolo e picchiandolo con il cuscino: e che scopriamo essere nient’altro che una bambina, una piccola umana! Eh sì, perché in questo cambio di prospettiva su cui si regge il libro a noi è lui, il protagonista, che nonostante il musetto simpatico, così verde e diverso, che ci sembra un po’ mostro. Ma i mostri sono quelli creati dall’immaginario comune? O serve qualcosa in più dell’aspetto per definirli?

Pubblicata da Gallucci Editore in cartonato classico, la narrazione, dichiarato omaggio alla “Sedia blu” di Claude Boujon, vive di un riuscito tratto minimalista, in cui il desertico background viene utilizzato come pattern per le surreali vicende impreziosite da incursioni grafiche che portano alla mente la strampalate strutture jacovittiane, qui in grado di sorprendere, divertire e destabilizzare.